C’è un luogo, alla periferia di Barletta, che racconta una storia di partecipazione di cittadini che si prendono cura di un pezzo della città lasciato al degrado per troppo tempo.
I giardini di via Leonardo Da Vinci, intitolati nel 2012 al fondatore dello scoutismo Robert Baden Powell, con i suoi 12mila metri quadri, sono un vero e proprio polmone verde per il quartiere. Il parco sorge in un quartiere popolare, una di quelle zone spesso dimenticate dalle amministrazioni, che negli anni aveva perso la funzione di parco urbano accessibile a tutti, diventando sempre più terra di nessuno.
La svolta avviene nel dicembre 2020. Grazie alla possibilità di adottare delle aree verdi, Legambiente Barletta sigla con l’amministrazione comunale un protocollo di adozione per gestire e prendersi cura a titolo volontario dei giardini di via Da Vinci e fin da subito gli abitanti del quartiere vengono coinvolti per contrastare il dilagante degrado.
Nel 2020 rifiuti e mancata cura del verde la fanno da padrone, i giochi per bambini sono ormai in disuso e quindi pericolosi e inutilizzabili, le panchine sono distrutte, e sono presenti fenomeni di microcriminalità. Questa è la situazione dopo anni di abbandono. Il primo passo per restituire un minimo di decoro a quest’area è quello dunque di ripulire i giardini, attività resa ancora più difficile persino dalla mancanza di cestini, tant’è che, con la messa a dimora dei primi alberi, i volontari trasformano i vasi da vivaio in cestini da installare all’interno dei giardini stessi.
Ma per ottenere risultati concreti serve collaborazione. Il circolo di Legambiente chiama a raccolta le associazioni attive sul territorio e tutti i cittadini disponibili a dare il proprio contributo per restituire il giardino al quartiere, a cominciare dagli arredi. Nasce così la “Piazzetta del volontariato”, uno spazio adottato dalle varie associazioni per poter essere frequentato dagli abitanti.
Il passo successivo è l’avvio della collaborazione con l’ASL locale per dei progetti educativi rivolti ai giovani. I ragazzi e le ragazze nel tempo cominciano a prendersi cura del parco e contemporaneamente il parco si prende cura di loro, sviluppando un legame speciale con questo luogo. Tanti anche i progetti scolastici che vedono rivivere i giardini. Ultimo in ordine temporale la decorazione del teatro grazie ad un progetto dell’istituto artistico e dell’associazione ScartOff.
Oggi questo percorso è in pieno svolgimento e vede la collaborazione di tantissime associazioni ed enti pubblici con un unico obiettivo: riportare questo luogo al suo splendore, restituirlo alla cittadinanza e far tornare le periferie al centro dell’interesse della comunità. Inoltre, dall’inizio della gestione del circolo di Legambiente sono stati piantumati 54 alberi in aggiunta ai 150 preesistenti, di cui 14 specie introdotte dai volontari. I Giardini Baden Powell rappresentano davvero un esempio di inclusione, socialità e presa di coscienza dell’importanza dei beni comuni come cuore della vita di una città: un simbolo di rinascita che dovrebbe essere preso a modello da tutte le amministrazioni locali.
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