Come evidenziato nel rapporto “La povertà in Italia secondo i dati della rete Caritas – Report statistico nazionale 2023 Caritas Italiana”, nel corso del 2022 sono state 34.633 le persone che si sono rivolte ai centri della rete per problemi di povertà abitativa, ossia il 23,1% del totale degli utenti.
E mentre i dati denunciano come la “questione abitativa” si confermi un problema sistemico per il Paese, nel corso degli anni iniziano tuttavia ad emergere progetti innovativi e condivisi con le comunità, per dare risposte dal basso ad una vulnerabilità sempre più diffusa e trasversale. Ne è un esempio il progetto “Porto 15” di Bologna.
“Porto 15” è un cohousing realizzato in partnership tra enti pubblici e privati per tentare di rispondere a una pluralità di bisogni: dall’esigenza di sostenere l’autonomia abitativa dei giovani under 35, a quella di innovare i modelli di edilizia pubblica, fino alla necessità di riqualificare e valorizzare il patrimonio immobiliare pubblico, realizzando opere di rilevanza sociale.
Concorrono insieme alla governance del progetto il Comune di Bologna, l’A.S.P – Azienda Servizi alla Persona “Città di Bologna” (Ente attuatore e finanziatore con il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, oltreché proprietario dell’immobile), ACER Bologna (per la parte di ristrutturazione edilizia), SuMisura, società cooperativa incaricata del processo di creazione, formazione e accompagnamento del gruppo dei cohousers.
All’interno dello stabile di proprietà dell’A.S.P. “Città di Bologna”, situato nel centro storico della città, a ridosso del distretto culturale denominato Manifattura delle Arti, sono stati recuperati 18 alloggi (circa 45 posti letto).
La realizzazione del progetto ha visto procedere di pari passo da un lato la riqualificazione edilizia, avviata nel 2015 e conclusa con la consegna delle chiavi nel 2017, dall’altro il percorso di auto-selezione e formazione del gruppo di beneficiari, accompagnato dalla definizione di una “carta di valori” e di un regolamento condiviso per la gestione degli spazi, dei tempi e delle attività comuni.
ll profilo della comunità dell’iniziativa “Porto 15” è identificato in maniera prioritaria in persone under 35, selezionate tramite bando pubblico, la cui progettualità di vita viene messa a rischio dalla difficoltà di realizzare un’autonomia abitativa: così oggi “Porto 15” è abitato da una comunità eterogenea di coabitanti “che abbiano voglia di prendersi cura di sé, degli altri e dell’ambiente in cui si vive, condividere il proprio tempo a favore di un miglioramento dei rapporti interpersonali, socializzare le attività quotidiane per condividerne il carico e realizzare un maggiore equilibrio nella loro gestione, sviluppare una comune attenzione ai temi della sostenibilità ambientale”.
All’interno del cohousing dal 2021 è anche attivo l’InfoPoint Abitare, sportello informativo dedicato alla diffusione di informazioni e aggiornamenti sul tema “abitare collaborativo”.
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