L’Einstein Telescope è uno dei principali progetti di ricerca europei con impatto scientifico di livello mondiale, e l’Italia è candidata a ospitarlo in Sardegna nell’area della miniera dismessa di Sos Enattos, nel Nuorese.
Il progetto prevede la costruzione di un grande interferometro sotterraneo per la rilevazione delle onde gravitazionali. Lo strumento di ultima generazione sarà il più grande e sensibile mai costruito sulla terra. L’Einstein Telescope si chiama così perché è uno strumento che servirà a “osservare” le onde gravitazionali che arrivano sulla Terra dallo spazio profondo, ed è dedicato ad Albert Einstein, che per primo ne ipotizzò l’esistenza come conseguenza della sua teoria della relatività generale.
Dallo spaziotempo alle onde gravitazionali, dai buchi neri alla materia oscura, l’Einstein Telescope potrà contribuire a comprendere l’universo, di cui ad oggi conosciamo poco meno del 5%. ET permetterà di rivelare fenomeni attesi ma ancora mai osservati, come l’emissione continua da stelle di neutroni, le esplosioni di supernovae e la misura del fondo cosmologico o astrofisico di onde gravitazionali. Grazie a questo, in particolare, sarà possibile studiare ad esempio i modi in cui si formano i buchi neri, le loro caratteristiche e la loro evoluzione.
Per la struttura che ospiterà l’interferometro sono allo studio due configurazioni: la prima a geometria triangolare con tre tunnel lunghi 10 Km disposti lungo i lati di un triangolo ai cui vertici sono montati specchi di altissima precisione, la seconda invece basata su due rivelatori gemelli, ciascuno a forma di L, col lato più lungo di circa 15 km. Nella seconda configurazione, l’altro rivelatore si collocherebbe in centro Europa.
Fasci laser che si propagano lungo i tunnel da uno specchio all’altro permetteranno di rilevare le onde gravitazionali con una sensibilità mai raggiunta finora. L’Einstein Telescope sarà collocato a una profondità compresa tra i 100 e i 300 metri, per isolarlo dalle vibrazioni prodotte in superficie dalle attività antropiche.
Il progetto ETIC (Einstein Telescope Infrastructure Consortium), guidato da INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e finanziato dal PNRR con 50 milioni di euro, ha lo scopo di realizzare lo studio di fattibilità di ET e della caratterizzazione del sito individuato, la miniera dismessa di Sos Enattos, e di sviluppare tecnologie avanzate in laboratori specifici (fra cui uno in collaborazione fra Sezione INFN e Università di Cagliari).
ETIC si prefigge lo scopo di promuovere la candidatura dell’Italia come sede dell’avveniristica infrastruttura europea e rappresenta la volontà di cogliere le rilevanti opportunità che la realizzazione nel nostro Paese del grande osservatorio garantirebbe. Innanzitutto, la presenza sul territorio di una nutrita comunità di ricercatori e tecnici, e in secondo luogo le opportunità occupazionali ed economiche legate alla gestione dei servizi necessari per lo svolgimento delle attività di ricerca.
Accanto ad ETIC, un altro progetto guidato da INFN e già avviato è TeRABIT (Terabit network for Research and Academic Big data in Italy). Con un investimento di oltre 12 milioni di euro del PNRR, prevede il potenziamento di 100 volte della rete internet che collega le Università e le infrastrutture di ricerca delle Sardegna al loro interno e con il resto dell’infrastruttura nazionale e internazionale.
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