La campagna nazionale di Legambiente “I cantieri della transizione ecologica” fa tappa in Puglia. A Cerignola, in provincia di Foggia, l’associazione scopre il lavoro portato avanti in questo territorio da CIB, il Consorzio Italiano Biogas, per rendere fertili i suoli e valorizzare le risorse agricole, e l’impianto a biometano dell’azienda agricola Arca.
Arca
Nata dalla collaborazione di cinque famiglie di imprenditori con alle spalle una lunga tradizione nel settore agroindustriale, da anni Arca investe nelle tecnologie più avanzate per la produzione di biogas e biometano, favorendo un approccio circolare alla gestione delle risorse agricole.
In quest’ottica a Cerignola l’azienda ha realizzato un impianto di digestione anaerobica che trasforma sottoprodotti agricoli come sanse, liquami zootecnici e vinacce in energia rinnovabile. L’impianto è costituito da cinque digestori anaerobici, due primari da 7.200 m3 totali, due secondari di pari dimensioni, e uno di stoccaggio coperto con recupero di biogas da 6.500 m3 per recuperare il gas residuo. In aggiunta sono presenti dei lagunaggi per lo stoccaggio della sansa e silos orizzontali per lo stoccaggio dei prodotti in co-digestione. Il biogas proveniente dai digestori viene purificato da eventuali impurità e poi inviato all’impianto di upgrading che rimuove la CO2 dal biogas grezzo e lo trasforma in biometano. Quest’ultimo, superati tutti i controlli, viene immesso nella rete SNAM.
L’impianto produce biometano (500 Smc/ora), energia elettrica e termica, oltre a digestato, un fertilizzante organico di alta qualità utilizzato sui 600 ettari di terreni agricoli gestiti dall’azienda. Un sistema innovativo che permette di ridurre i costi di fertilizzazione, arricchendo al contempo il suolo e garantendogli una fertilità a lungo termine. In un anno di attività l’impianto ha processato circa 60.000 tonnellate di sansa e prodotto 4.800.000 m3 di biometano, l’equivalente del fabbisogno annuale di circa 20.000 famiglie.
La tecnologia, la qualità del personale e i sistemi di certificazione di sostenibilità applicati in azienda hanno permesso risultati importanti, sia in termini statistici che di controllo di materiale organico nei processi di trasformazione, e una corretta gestione dei flussi in entrata e uscita, nonché una sostanziale misurazione adeguata dei livelli certificati di sostenibilità ambientale.
I due elementi distintivi dell’impianto di Cerignola, che hanno suscitato l’interesse di Legambiente, sono la realizzazione di una filiera corta con un raggio medio di 10 km e il coinvolgimento del produttore del sottoprodotto principale (sansa e foglie di olive) nella valorizzazione economica di questa risorsa.
In questo percorso di innovazione Arca ha fatto propri i principi del “Biogasfattobene”, promosso a livello nazionale in questi anni dal Cib come modello integrato in cui convergono la produzione e l’utilizzo di biogas e biometano, la produzione di cibo di qualità e l’adozione di pratiche agricole innovative. Questo ciclo produttivo virtuoso garantisce la resilienza dei terreni, restituendo sostanza organica preziosa che favorisce la rigenerazione naturale delle colture, secondo un processo che consente di mantenere un equilibrio tra produttività economica e tutela dell’ambiente, assicurando la continuità delle risorse agricole per le future generazioni.
Con gli investimenti nel biogas Arca sta contribuendo a rafforzare la competitività delle filiere agroalimentari di qualità in Puglia, in particolare quelle legate alla produzione di olio, cereali e leguminose biologiche. E grazie alla produzione di biometano avanzato partecipa attivamente alla transizione energetica del Paese.
In Italia, attualmente, si contano oltre 1.700 impianti biogas, con una potenza installata che sfiora 1 GW (fonte: GSE). La produzione di biometano si attesta intorno a 850 milioni di Smc all’anno, destinati quasi interamente al settore dei trasporti. Il Pnrr prevede un significativo incremento, con un obiettivo di almeno 2,3 miliardi di Smc annui entro il 2026. Il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (Pniec), inoltre, ha fissato per il 2030 un traguardo ancora più ambizioso: 5-6 miliardi di Smc, comprendendo sia la produzione di biometano sia quella di energia da biogas.
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