COPROB-Italia Zuccheri è la Cooperativa di produttori bieticoli nata nel 1962 in Emilia-Romagna, che si caratterizza per una gestione completa, dal campo al cliente, della filiera dell’unico zucchero 100% italiano.
Pienamente integrata con i suoi 4.000 soci produttori agricoli (cui si aggiungono altri 2.500 conferenti di materia prima), offre ai bieticoltori consulenza agronomica e servizi, e coordina il trasporto delle barbabietole dalle aziende agricole ai due zuccherifici di Minerbio e Pontelongo che alimentano ogni anno un intero indotto del valore di circa 200 milioni di euro.
Una filiera all’avanguardia grazie all’impiego di nuove tecnologie, strumenti messi in campo per rendere la produzione di zucchero sempre più sostenibile dal punto di vista sociale, ambientale ed economico. In questa ottica, dopo anni di ricerca, nel 2019 ha avviato su larga scala la prima filiera biologica di barbabietola da zucchero che, con i suoi 1.200 ettari dislocati non solo nei bacini tradizionali di coltivazione (Emilia-Romagna e Veneto), ha riportato la bieticoltura a regioni dove si era persa a seguito della riforma europea (Piemonte, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Toscana).
Il lavoro di COPROB verso un’agricoltura più sostenibile è testimoniato dall’impegno a ridurre fortemente gli input negativi a partire dalla chimica (non utilizzando glifosate e neonicotinoidi nella concia del seme) e dalla certificazione SQNPI – Sistema di qualità nazionale di produzione integrata, che consente di convertire il convenzionale in un’agricoltura 100% sostenibile dove la barbabietola rappresenta già di per sé una coltivazione virtuosa per l’ambiente. Oggi circa il 75% delle superfici coltivate sono certificate SQNPI o bio, con l’obiettivo di completare la transizione entro il 2025.
Ma la strada verso una maggiore sostenibilità della filiera produttiva passa anche dalle innovazioni tecnologiche. Attraverso sistemi di gestione agricola rivoluzionari, la Cooperativa ha la possibilità di effettuare analisi costanti dei dati che consentono il monitoraggio e la massima efficienza nella gestione del terreno e delle risorse impiegate. Per esempio, uno strumento utilizzato già da molti anni è il DSS (Decision Support System) che, attraverso il monitoraggio dell’andamento climatico (in particolare del tasso di umidità), aiuta l’agricoltore a capire quale sia il momento giusto per intervenire nei trattamenti (fondamentale per contrastare le carenze in aumento negli ultimi anni), in un’ottica di precision farming.
Grazie a sistemi di mappatura satellitare, inoltre, è possibile impostare le guide dei trattori in modo che non avvenga una sovrapposizione dei trattamenti ottenendo un risparmio sia in termini ambientali che di costi di prodotto. Tali sistemi consentono inoltre di effettuare il controllo nutrizionale su grandi superfici in tempi molto rapidi, oltre che a individuare le aree dell’appezzamento che presentano problematiche agronomiche attraverso l’osservazione dell’attività fotosintetica della pianta (NDVI – Normalized Difference Vegetation Index).
Importanti nell’agricoltura 4.0 sono poi droni, sonde e sensori “di campo” che possono essere sfruttati al meglio a supporto degli agricoltori. Negli ultimi anni si stanno testando dei prototipi con sensori ottici per controllare in modo preciso le infestanti, riducendo i danni alla barbabietola, ed è stato integrato nel processo agricolo un robot alimentato a energia solare in grado di seminare 2 ettari al giorno e di memorizzare, a distanza di tempo, il punto preciso di semina per ritornarci dopo mesi per la sarchiatura. Innovazioni che permettono di pulire le infestanti attorno senza danneggiare il seme, migliorando l’efficienza della coltivazione, senza l’utilizzo di diserbanti.
Dall’innovazione all’economia circolare il passo è breve. Della barbabietola infatti nulla viene sprecato. Negli ultimi anni COPROB-Italia Zuccheri ha introdotto una novità rivoluzionaria, che conferma la sua vocazione alla sostenibilità e all’economia circolare. Grazie alle conoscenze tecnologiche acquisite nel tempo e alla partnership sviluppata con Timac Agro Italia, è nato un nuovo fertilizzante granulare ottenuto dalle calci valorizzate, residuo di produzione dello zuccherificio, utilizzabile sia nell’agricoltura convenzionale che in quella biologica. Un prodotto, sviluppato nell’ambito del progetto “Restituire energia alla terra”, e studiato per la conservazione e la rigenerazione della sostanza organica, per favorire l’equilibrio energetico del suolo, lo sviluppo della flora microbica e migliorare la disponibilità degli elementi nutritivi.
Dalle calci alle polpe: utilizzate fino a una decina di anni fa ad uso esclusivamente zootecnico, oggi vengono impiegate anche nell’alimentazione degli impianti di biogas per la produzione di energia elettrica. Inoltre, il digestato derivante da questi impianti viene utilizzato nella concimazione dei terreni, una soluzione che apporta al suolo una sostanza organica nobile, a elevato potere fertilizzante, e limita l’impatto sull’ambiente e l’uso dei concimi chimici.
Sul futuro dell’ambiente punta anche il progetto “Dallo zucchero al miele” nato dall’alleanza tra COPROB-Italia Zuccheri e Conapi, il Consorzio nazionale apicoltori bio più grande d’Europa. L’obiettivo è attivare sinergie e programmi comuni sulla biodiversità, rivolti alla tutela degli insetti impollinatori e in particolare delle api. A fronte di questo accordo, COPROB distribuisce ai propri soci dall’autunno 2022 un sovescio con piante mellifere.
L’ultima collaborazione attiva è infine quella con CER – Canale Emiliano Romagnolo con l’obiettivo della messa a punto di un progetto sperimentale finalizzato alla definizione di strategie innovative per l’irrigazione sostenibile della barbabietola da zucchero. Se infatti, attraverso il centro di ricerca della Cooperativa viene sviluppato un importante lavoro sulle varietà e sulla difesa, gli aspetti relativi alle tecniche di irrigazione rimanevano ancora da approfondire, poiché l’irrigazione della bietola nell’areale della pianura padana non è mai stata considerata una pratica agronomica indispensabile, anche se è comprovato che grazie ad interventi irrigui adeguati è possibile elevare in maniera sensibile la produzione di radici e saccarosio.
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