Ex discarica di Matera "La Martella"

La discarica comunale di rifiuti solidi urbani di Matera-La Martella fu sottoposta insieme ad altre 22 discariche in Basilicata al provvedimento di infrazione comunitaria 2011/2215 e sentenza di condanna della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 21 marzo 2019.

L’impianto, collocato a sette chilometri dal centro della città, si estendeva per una superficie di circa 15 ettari ed era costituito da 5 bacini di stoccaggio rifiuti denominati settore I, II, III, IV e V, e dall’impianto di trattamento Rsu, rifiuti solidi urbani.

Il bando di gara, gestito da Invitalia, per affidare i servizi di progettazione degli interventi ambientali urgenti per la bonifica della discarica fu pubblicato nel giugno dello stesso 2019. E la bonifica fu successivamente finanziata per un importo di 10 milioni di euro, di cui 3 milioni di euro a valere su risorse di competenza del Ministero della Transizione Ecologica, e 7 milioni di euro a valere sul Patto per lo Sviluppo della Regione Basilicata FSC 2014-2020.

Le attività di bonifica sono iniziate, però, solo a luglio 2021, fermandosi subito dopo a causa di un incendio che, il 4 agosto 2021, ha provocato l’incenerimento di 14mila metri cubi di rifiuti abbancati. Nel luglio 2022 sono ripresi i lavori relativi agli interventi ambientali sospesi a seguito dell’incendio.

Il progetto di bonifica prevede lo spostamento dei sovrabbanchi di rifiuti dei settori III e IV al settore V, la realizzazione del cosiddetto capping, ovvero l’impermeabilizzazione del terreno contenente rifiuti per la copertura definitiva dei settori III e IV, l’installazione di nuovi impianti di trattamento del percolato, del biogas e di trattamento delle acque meteoriche a servizio dell’intera discarica, il capping sul I e II settore, l’installazione di pannelli fotovoltaici in seguito ai lavori di copertura, e gli interventi di ripristino ambientale e sistemazione delle aree con opere a verde.

I lavori realizzati negli ultimi anni hanno permesso alla discarica di uscire dalla condizione di infrazione comunitaria, ma le azioni previste per completare la bonifica e la riqualificazione ambientale sono ancora in corso.