Nel quartiere Zisa di Palermo, a ridosso del centro storico, nonostante la presenza di rilevanti testimonianze storico-artistiche, tra le quali il Castello della Zisa, uno degli otto siti palermitani facenti parte dell’itinerario arabo-normanno riconosciuto dall’Unesco ‘Patrimonio dell’Umanità’, si concentrano alti tassi di dispersione scolastica, devianza giovanile e criminalità organizzata.
Dal 1994 in questo quartiere è iniziata ad opera del Comune una parziale operazione di recupero degli spazi dell’ex complesso industriale, interessante esempio di archeologia industriale oggi denominati “Cantieri Culturali alla Zisa”, per riconvertire il luogo e dare vita a una “Cittadella della Cultura”. Gli spazi riaperti sono gestiti da varie realtà associative, culturali, artigianali, tra questi il CEAS Rospo Smeraldino gestito da Legambiente Sicilia.
Dal 2020, grazie al progetto “Lavori in Corso” finanziato da Impresa Sociale Con i Bambini, presso il CEAS sono stati realizzati, soprattutto in orario extrascolastico e nel periodo estivo, diversi laboratori educativi e ricreativi tematici, dedicati a ragazzi, ragazze e famiglie del quartiere.
Nell’ambito di queste attività, i bisogni emersi dalla voce dei bambini ma anche delle loro famiglie sono stati il punto di partenza di un percorso di rigenerazione con fulcro piazzetta Sylvia Rivera, uno dei punti di accesso al Castello della Zisa, sulla quale si affaccia la “Casa di Tutte le Genti”, associazione che fornisce assistenza socio-educativa a bambini/e e ragazzi/e di genitori immigrati e non, le cui famiglie si trovano in situazioni di particolare disagio.
Le ragazze e i ragazzi della Casa, da due anni, sono protagonisti attivi di un percorso partecipato che li ha portati a condividere le migliori qualità materiali e immateriali presenti sul territorio e le cause del degrado su cui intervenire. Un percorso, coadiuvato da La Sapienza e Legambiente, che ha permesso loro di: conoscere aspetti del territorio quali patrimonio architettonico, storia locale, tradizioni, confrontarsi con ragazzi di diversa provenienza socio-economica e culturale, come gli studenti del vicino Istituto Valdese, ma anche con amministratori e altre organizzazioni operanti nel quartiere, individuare i luoghi da rigenerare e gli interventi da realizzare, come risposta alle loro esigenze e di quanti vi vivono.
Gli interventi individuati e realizzabili dagli stessi ragazzi sono l’autocostruzione di tavoli, sedute e portale di accesso alla piazza, da utilizzare come attrezzatura espositiva, e in più all’amministrazione è stata richiesta la pedonalizzazione dell’area, l’estensione dell’area verde, la posa in opera di sistemi illuminanti adeguati e di videosorveglianza, per il contrasto dei fenomeni di vandalismo, l’installazione di cestini per rifiuti, la pulitura delle due facciate prospicenti la piazzetta, per dare la possibilità di fruirla anche per eventi e/o proiezioni all’aperto.
Tutti interventi che darebbero nuova vita alla piazzetta facendola diventare punto di riferimento e luogo di aggregazione non solo per i ragazzi/e ma anche per le famiglie che vivono in quell’area e i turisti visitatori del Castello della Zisa.
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