Sant’Arpino e Succivo sono due Comuni dell’agro-atellano, storicamente legati all’agricoltura, ma vittime delle ecomafie e della speculazione edilizia, dove la grave emergenza sociale, culturale ed economica crea un “disagio di contesto” che investe in maniera trasversale e diffusa tutta la collettività e si esprime perfettamente nelle abitudini delle nuove generazioni, assumendo come perimetro lo stile di vita, l’ambiente inquinato, la disoccupazione, la carenza di alcuni servizi essenziali, la mancanza di una prospettiva di sviluppo.
Un’area esclusa da dinamiche di mercato e prosperità, dove il diffuso degrado acuisce le disuguaglianze sociali, frutto soprattutto di diseguaglianze economiche, provocando talvolta episodi di intolleranza e discriminazione razziale.
Nel 2020, in fase di avvio del progetto “Lavori in Corso” di Legambiente, finanziato da Impresa Sociale Con i Bambini, le famiglie degli studenti dell’IC Rocco – Cinquegrana, partner di progetto, sono state coinvolte in un’indagine evidenziando la necessità di: spazi fruibili in cui svolgere attività facilitanti e inclusive, soprattutto a vantaggio dei bambini che presentano più difficoltà nei percorsi di apprendimento tradizionali e sono più facilmente vittime di povertà educativa e sociale; strade sicure e piste ciclabili per permettere ai ragazzi di potersi spostare in autonomia e sicurezza; luoghi in cui farli incontrare, praticare sport, condividere idee ed esperienze, svagarsi suonando o ascoltando musica.
Una prima risposta è arrivata dallo stesso progetto coinvolgendo subito l’intera comunità educante, per rafforzare le reti sociali e contrastare i fenomeni di isolamento, e costruendo processi di rigenerazione territoriale e sociale, quale leva educativa, con il diretto protagonismo dei minori.
Le attività di rigenerazione sono state coordinate da Legambiente e gestite da La Sapienza, partner di progetto, che ha avuto il compito di guidare il processo di costruzione della mappa di comunità e i laboratori di co-progettazione con l’obiettivo di avviare un racconto collettivo, con protagonisti principali i minori, per osservare, interpretare ed esprimere la memoria e la visione del territorio, coinvolgendo anche altri portatori di interesse come genitori, associazioni, istituzioni.
Un processo di condivisione che ha permesso di definire puntualmente i bisogni e la scelta dei luoghi da rigenerare e di individuare le risorse presenti in termini sociali, educativi, culturali e soprattutto identitari. I ragazzi hanno deciso di intervenire in un tratto di strada oggi interdetta all’uso, anche pedonale, nei pressi dell’area archeologica dell’Antica Atella, con il tempo trasformata in una discarica a cielo aperto e che la natura ha invaso con vegetazione incolta.
Le azioni di “Lavori in Corso”, hanno già permesso una prima riapertura della strada, e sono integrate, connesse e consecutive a quelle dei progetti Cis Terra dei Fuochi e Atella in bici, a cura del locale Circolo Legambiente Geofilos, che prevedono la realizzazione di piste ciclabili, parchi e orti sociali. Questi interventi consentiranno ai ragazzi e alle famiglie l’utilizzo di nuovi spazi laboratoriali e di svago, e di risanare quella frattura sociale che anche la chiusura di quella strada ha provocato negli anni.
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