CoReVe
Il CoReVe è il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero dei rifiuti di imballaggio in vetro prodotti sul territorio nazionale. Il Consorzio, che opera all’interno del sistema CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi), non ha fini di lucro ed è stato istituito dai principali gruppi vetrari italiani nel 1997. Hanno l’obbligo di aderirvi i produttori e gli importatori, sia industriali che commerciali, di imballaggi in vetro e a partire dal 2020 possono aderire, su base volontaria anche i recuperatori ed i riciclatori. Il CoReVe ha come scopo di raccogliere e avviare al riciclo tutti gli imballaggi di vetro immessi al consumo nel nostro paese.
Nel 2023 su un totale di 2.642.425 tonnellate di immesso al consumo ben 2.045.768 tonnellate sono state effettivamente riciclate con un tasso di riciclo che si è attestato al 77,4%, raggiungendo e superando per il quinto anno consecutivo il target del 75% fissato dalla europea al 2030.
A livello nazionale ad avere le performance migliori è il Nord del Paese, con in testa la Valle d’Aosta, che riesce a raccogliere una media di 62 kg ad abitante; mentre chiudono questa classifica la Campania e la Sicilia che non raggiungono nemmeno i 30 kg raccolti pro capite. Attraverso le convenzioni locali, il consorzio lo scorso anno ha erogato corrispettivi ai Comuni pari a 92 milioni di euro.
Grazie a quanto riciclato nel 2023 si sono conseguiti importanti vantaggi ambientali ed economici, basti pensare ai 2,4 milioni di tonnellate di mancate emissioni di CO2, pari a quanto emesso da 1 milione e mezzo di auto euro 5 che percorrono 15.000 km, o ai 414 milioni di m³ di gas risparmiati, pari al consumo annuale domestico di una città di 1.3 milioni di abitanti come Milano oppure alle 3,9 milioni di tonnellate di materie prime risparmiate pari al 2 volte il volume del Colosseo.
Sarco S.r.l.
Sarco S.r.l. nasce a Marsala (TP) nel 1990. Specializzata nel trattamento dei rifiuti di vetro e metalli provenienti dalla raccolta differenziata, l’azienda produce materie prime seconde quali rottami di vetro, sabbie di vetro, acciaio e alluminio pronto al forno, con caratteristiche qualitative conformi alle specifiche previste dai Regolamenti Europei 1179/2012 e 333/2011, che riguardano rispettivamente vetro (art. 5) e metalli (art. 6).
L’impianto si estende su circa 70mila m2, con una capacità di trattamento rifiuti autorizzata di circa 200 mila tonnellate annue. Nel 2023 dalle 104.350 tonnellate di vetro trattato sono state prodotte 82.152 tonnellate di materia prima seconda.
Molto importante l’aspetto energetico, su cui l’azienda ha puntato molto, infatti, tutte le materie prime seconde vengono prodotte utilizzando energia 100% rinnovabile certificata, evitando l’immissione in atmosfera di 635 tonnellate di CO2 eq.
Fondamentale anche l’aspetto dell’approvvigionamento, il più possibile locale: oltre il 70% dei fornitori, infatti, sono siciliani delle province di Trapani, Palermo e Agrigento, con ricadute positive sia dal punto di vista ambientale che economico.
Sarco S.r.l. oggi ha 39 dipendenti, serve 185 comuni e più di 110 aziende.
O-I Glass Inc. – O-I Italy S.p.A
Fondata nel 1903, in Illinois, U.S. come Owens Bottle Machine Company, O-I Glass Inc. è leader mondiale nella produzione di packaging in vetro per l’industria alimentare e delle bevande. Oggi è presente in 19 Paesi con 68 stabilimenti e circa 23.000 dipendenti.
O-I Italy S.p.A. è la filiale italiana di O-I Glass, Inc. Ha sede legale ad Origgio (Varese) e 11 stabilimenti produttivi in tutto il Paese: Aprilia (LT), Asti (AT), Bari (BA), Origgio (VA), San Polo di Piave (TV), San Gemini (TR), Marsala (TP), Mezzocorona (TN), Ottaviano-San Domenico (NA), Vetrerie Meridionali (BA), Villotta di Chions (PN). Il ramo italiano ad oggi ha 1.700 dipendenti. Ogni stabilimento distingue la propria produzione per uno specifico colore di vetro, la capacità dei forni fusori, il numero di linee produttive e di macchine formatrici.
Per raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 25% entro il 2030, O-I ha individuato alcuni pilastri strategici: la ricerca per aumentare il contenuto di vetro riciclato nella composizione delle ricette e per individuare processi di fusione innovativi con ridotti impatti ambientali, l’approvvigionamento energetico da fonti sostenibili e, contestualmente, interventi di efficientamento energetico volti a ridurre i consumi di energia.
Tra le eccellenze della galassia O-I non si può non citare lo stabilimento di Marsala (TP), unica fabbrica di vetro sul suolo siciliano, dove ogni anno si fondono oltre 70.000 tonnellate di vetro, per una produzione di circa 160 milioni di bottiglie, con un utilizzo medio di vetro riciclato compreso tra il 75% e oltre il 90%. Uno dei progetti di punta è senza dubbio “Cento per Cento Sicilia”: si tratta di bottiglie composte da una elevata percentuale di vetro riciclato proveniente unicamente dalla Sicilia e che presentano la particolarità di essere molto leggere, garantendo quindi un risparmio energetico anche dal punto di vista della produzione. Inoltre, sempre nello stabilimento siciliano, a seguito dell’ultimo rifacimento forno del 2016, sono state implementate numerose attività volte a rendere lo stabilimento sempre più virtuoso e sostenibile: il riutilizzo di polveri filtro e della sabbia di vetro nel forno, l’uso delle acque reflue depurate comunali per scopi tecnologici, l’implementazione di sistemi di monitoraggio e contenimento delle perdite di aria compressa e di acqua civile e industriale.
Donnafugata
Donnafugata è un’azienda vinicola siciliana a conduzione familiare, fondata nel 1983. Oltre alle cantine storiche di Marsala, Donnafugata coltiva vigneti in quattro territori della Sicilia (Contessa Entellina, Pantelleria, Etna e Vittoria), per un totale di 488 ettari, valorizzando le caratteristiche uniche di ogni territorio, realizzando piccole produzioni di pregio con oltre 20 varietà autoctone e internazionali.
Oggi l’azienda conta 224 collaboratori (il 43% donne) e lo scorso anno ha prodotto 3,65 milioni di bottiglie.
L’azienda aderisce al programma SOStain Sicilia che promuove lo sviluppo etico e sostenibile nel settore vitivinicolo siciliano grazie alle sue pratiche agricole rispettose della biodiversità e dall’impronta ecologica. Dal 2002 Donnafugata ha iniziato ad autoprodurre parte dell’energia di cui necessita con diversi impianti fotovoltaici per un totale di oltre 300 kW.
Anche sul fronte degli imballaggi sono stati introdotti dei packaging sempre più sostenibili, dal tappo prodotto riciclando plastica raccolta nelle zone costiere alle bottiglie “Cento per Cento Sicilia” prodotte unicamente sull’isola da vetro riciclato in Sicilia.
Da oltre 30 anni Donnafugata sviluppa buone pratiche in campo e in cantina: dalla valorizzazione della biodiversità e delle varietà autoctone ad un sapiente utilizzo delle risorse (energia ed acqua in primis), da un’attenta gestione del vigneto fino alla tutela del paesaggio, anche attraverso un’architettura sostenibile e rispettosa del territorio.
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