I pannelli fotovoltaici fanno bene all’ambiente non solo perché producono energia dal Sole, ma anche perché, una volta giunti al termine del loro percorso, possono essere completamente riciclati. Per farlo però occorre avere il giusto know how e la giusta visione.
È il caso di Irigom Rv con un impianto nato nell’aprile 2022 a Taranto che nel giro di pochi mesi è diventato un punto di riferimento nazionale per la gestione del fine vita dei pannelli fotovoltaici. Non a caso l’impianto nasce proprio dove c’è uno dei più alti numeri di pannelli fotovoltaici dismessi d’Italia.
Dai pannelli fotovoltaici trattati, si produce alluminio, plastica, silicio, rame, altri metalli e, infine, vetro. Un processo che garantisce, nei suoi diversi passaggi un recupero di materia del 100% grazie a nuove tecnologie che permettono di trattare in maniera minuziosa anche componenti molto piccole del pannello fotovoltaico. I singoli materiali vengono quindi inviati alle varie filiere per essere nuovamente impiegati come materia prima seconda.
Nel 2022 Irigom Rv ha gestito 22mila pannelli fotovoltaici, per un totale di 440 tonnellate, dai quali ha ricavato: 63,8 tonnellate di alluminio, 4,4 tonnellate di plastica, 66 tonnellate di silicio, 6,6 tonnellate di metalli e 299,2 tonnellate di vetro.
Il 2023 si chiude con la lavorazione di 1.200 tonnellate di pannelli fotovoltaici esausti, con 816 tonnellate di vetro, 180 di silicio e argento, 174 di alluminio, 18 di materiali non ferrosi e 12 di plastiche. Numeri destinati a crescere dal momento che si prevedono 1.500 t per il 2024 e 1.800 t per il 2025.
Le attività di Irigom Rv, che appartiene al gruppo EcoEridiana, sono più ampie, essendo una società che si occupa anche di produzione di materia prima-seconda e combustibili alternativi. Nata nel 2006 attualmente ha attivi due impianti in cui vengono gestiti, rispettivamente, pneumatici fuori uso, plastiche e sovvalli degli impianti di selezione. Con una capacità di gestione complessiva di 180.000 tonnellate all’anno.
Negli anni ha sperimentato la possibilità del riutilizzo del polverino di gomma sia come materia prima-seconda per asfalti sostenibili o per la produzione di arredi urbani, oppure come combustibile alternativo destinato agli impianti energivori. Una direzione intrapresa anche per la valorizzazione delle plastiche di risulta dalla prima selezione della raccolta differenziata. Dal materiale in ingresso in impianto, che proviene dagli impianti di selezione, Rv è in grado di recuperarne oltre il 95%, evitando che questo vada a finire in discarica, e quindi a impattare sul futuro di tutti.
L’impianto è dotato di quaranta nastri trasportatori e di sei lettori ottici, tra i più veloci ed efficienti che stanno sul mercato. Ha all’attivo collaborazioni con i più importanti consorzi sia per la gestione degli pneumatici fuori uso, come Ecopneus, Ecotyre e Cobat, sia per la gestione delle plastiche.
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